domenica 4 ottobre 2009

Thomas Mboya...per noi


Il mio primo viaggio in Kenya, tanto tanto tempo fa con un’amica…questa volta con la famiglia.
Su internet apro pagine e pagine , cerco Watamu e il Jacaranda, il resort che abbiamo scelto,e poi mi imbatto in Thomas.
Il collegamento è Cinzia e il blog che cura con Rossella; mi piace quello che scrivono su Thomas, mi piace la storia di Thomas.
E’ deciso.

Tutte le escursioni, le facciamo con Thomas, con lui inizia uno scambio di email e quando lo incontriamo, puntuale al nostro arrivo, fuori del Jacaranda, mi sembra di incontrare un amico che non vedo da tempo.

Thomas, sorridente, cortese, educato, con uno spiccato senso dell’umorismo, ci accompagna per tutta la settimana, altri turisti come noi, fanno le escursioni con lui, siamo tredici tutti italiani e riempiamo due pulmini, tutti giorni e diventiamo un gruppo affiatato ..e Thomas che non vuole scontentare nessuno si divide…tra un pulmino e l’altro.
Thomas, la nostra guida e suoi inseparabili autisti, Abu e Ringhio.
Thomas è presente, sempre attento ad ogni nostro piccolo desiderio e quando arriva il tramonto bellissimo e struggente in mezzo alla savana, durante il safari, lui nonostante sia stanco morto sta con noi, ci fa compagnia nel bellissimo lodge in cui ci ha portato…e parla, e attraverso le sue parole calme, colme di tolleranza e buoni sentimenti, straripanti d’amore per la sua terra, ci sta contagiando un virus, inestirpabile, noto a tutti, il mal d’Africa.
Il nostro viaggio in Kenya, le escursioni meravigliose, ….i nostri occhi che vedono e nel sottofondo le parole di Thomas, raccontano con una dignità che mi commuove, di quelle manine tese dei bimbi che urlano ciao inseguendo i nostri pulmini, raccontano la storia di un paese che aspetta di crescere.
Una escursione in particolare che il nostro Thomas organizza è, per me, il suo biglietto da visita, la porta che permette a chi è diffidente di entrare e scrutare l’anima sincera di questo ragazzo africano:la visita all’orfanotrofio di Timboni..ma lui non si accontenta di portare i turisti che si sono portati dietro qualcosa da donare a quei bimbi, no..Thomas prevede una fermata in un piccolo market locale dove compra, per chi glielo chiede, beni di prima necessità per questi orfani e ci fa sentire davvero un po’ utili.


Thomas…che parla poco della sua storia, sofferta, ma che ti dice che nonostante tutto lui è fortunato e il perché lui si ritenga tale lo abbiamo sotto gli occhi tutti giorni, basta volerlo vedere e non girare lo sguardo dall’altra parte.
Thomas è stato per noi, come un pittore attento che ha saputo dare le tonalità giuste ai colori, alle ombre, ai paesaggi di questa sua bellissima terra che ci accolto con calore e fratellanza, che può lasciare solo un bellissimo ricordo e una smania di rivederla.
Grazie Thomas.

Alessandra Cao e famiglia

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