venerdì 23 novembre 2007

Kenya: Watamu - Thomas visto con gli occhi e con il cuore di Cinzia


<Thomas era un housecleaner e faceva il maggiordomo e tuttofare in una mega villa di un Britannico (che ho conosciuto) che costruiva aerei ed elicotteri..miliardario.. di fianco al Blue bay sulla spiaggia di Turtle beach.
Thomas ha imparato a mangiare con le posate a pensare europeo e a vivere lavorando come un matto per questa persona che gli dava una paga che non era nemmeno abbastanza per vivere per lui fuori dalla casa in cui lavorava...
Thomas ha 2 fratelli, Samsone 28 anni, Peter 22 anni e la sorella morta a 32 anni.
Quando gli e' successa la disgrazia della sorella, morta per maltrattamenti incinta di 3 mesi del quarto figlio, non avevano nemmeno i soldi per pagare il funerale e non sapevano dove seppellirla perche' tutto ha un costo e sua sorella e' stata ammalata con le costole fracassate per piu' di un mese..
Ha chiesto aiuto al suo capo e gli ha prestato i soldi per il funerale...ma poi quando ha chiesto un aumento si e' sentito rispondere che deve vendere prima gli aerei e poi gli dara' qualcosa... Ma lui ora doveva badare ai 3 nipotini e alla sua famiglia, il fratello piu' piccolo non aveva lavoro e il mezzano faceva il pescatore e quello che si pescava senza mezzi....(senza barca) ma fai da te....viveva di sussistenza...cioe' solo per lui..
Ti puoi immaginare 3 bimbi piccoli senza mamma ne' papa' perche' come ben saprai in Kenya tutti fanno i figli ma i padri non ci sono mai e se ne vanno con altre donne e fanno altri figli...ma ho constatato che anche a Cuba e' cosi'...
Cosi' ha deciso di andare in spiaggia, ma non a bighellonare come fanno tutti, ma con una specie di baracchino 2 legni e un pezzo di tela juta , ha cercato di vendere legno nei negozietti vicino all'Acquarius...in questo modo, era a contatto con i turisti e poteva ricevere qualche aiuto in vestiti o cambio merce per i suoi nipotini e cercare di sopravvivere.
Quando l'abbiamo conosciuto, Agosto 2006 eravamo in spiaggia Blue Lagoon davanti all'Acquarius e Andrea stava giocando con i bimbi della spiaggia insieme a mio marito che organizzava tutti i giorni una sorta di mini club locale, io mi sono avvicinata ai banchetti/negozietti vicino all'Acquarius perche' cercavo qualcuno che mi portasse a vedere un orfanatrofio, prima di partire mi ero talmente documentata che avevo saputo che vicino a Watamu ne esisteva uno.
Tutti mi chiamavano da tutte le parti, ma io mi sono affidata ad Anastasya una signora di 50 anni che una domenica ci ha accompagnato insieme a Thomas.
Gli altri ragazzi delle baracche volevano il mio orologio, la mia bandana ecc...tutti "vieni a vedere mio negozio"...
Ma ahime' in tanti anni di viaggi in Africa, oramai sono piena di statuette ecc ecc e da comperare non avevo proprio niente, ma Thomas non mi ha chiesto niente, solo come era l'Italia e se e' veramente bella come dicono...
Abbiamo parlato di differenze tra Africa ed Europa..ho capito subito che era diverso....
Quando l'abbiamo conosciuto lui e sua mamma mangiavano una volta al giorno per dare da mangiare 2 volte ai bambini...
Io ho chiesto dove viveva, io ho voluto vedere la sua famiglia e io ho indagato per capire chi c'era dietro questo semplice ragazzo...
e ho scoperto da sola la disgrazia.... Non so spiegarti..... dentro di me a 40 anni suonati e' scattata una molla...e ho sentito che finalmente potevo essere utile a qualcuno.
Ma soprattutto volevo cambiare il destino a Sienna, Anthony e Bella 3 bambini piccoli e cosi' sfortunati...e io che ne cerco uno da 3 anni non ci riesco...
Mi sono detta ok, io pensero' a farli studiare, le rette non costano tantissimo e probabilmente ce la potro' fare..
Mio marito mi ha sempre dato carta bianca e ha voluto conoscere Thomas, l'abbiamo invitato a pranzo, gli abbiamo affidato il ns. Andrea come una sorta di baby sitter quando noi ci allontanavamo e Andrea si e' sempre divertito...
A quel punto ci ha organizzato tutto, anche se non era un BB da spiaggia, sapeva come funzionavano le cose e ci ha introdotto dappertutto con mezzi locali, ristoranti escursioni, talmente bene e in modo semplice e sincero che ci siamo ritornati subito dopo 2 mesi a Ottobre e subito dopo a febbraio...
Ho cercato di farlo lavorare come BB perche' era l'unico modo per poter mantenere la famiglia e ho finanziato economicamente una parte dell'acquisto del mini bus usando i soldi che serviranno per studiare all'Andrea quando sara' grande.
Lui mi restituira' i soldi senza interessi non appena avra' finito di pagare le rate dell'altra' meta'.
Ci sentiamo tutti i gg, via sms via skype e davvero Roby, per me e' come se avessi 3 bambini miei che mi adorano, perche' ora Anthony ha una bicicletta per andare a scuola e non prende piu' le botte dalla maestra perche' arriva in ritardo, Sienna ha potuto andare in ospedale a comperare i farmaci quando a Marzo ha preso la malaria e sua mamma ha potuto andare a Mombasa a farsi curare lo stomaco perche' ha dei problemi...
Solo lavorando giorno dopo giorno, e tu sai bene che la guerra fra "poveri"" a Watamu e' molto feroce.
Tanti turisti al loro ritorno mandano altri turisti.. Io oramai faccio poco testo, ma ti assicuro che tanti turisti arrivano a lui solo con il passaparola di altri turisti.
Thomas ha un impegno da mantenere le rate del mini bus e una vita dignitosa per i suoi 3 nipotini...ma in kenya!!! Non in Europa e questo fa la differenza con altri BB, lui non puo' sposarsi me lo dice sempre...... una ragazza africana vorrebbe stare a casa a fare figli e lui non potrebbe mantenerli...per cui dove trovi, tra l'altro un bel ragazzo perche' ti assicuro che Thomas e anche molto bello, che si sacrifica cosi?

Kenya: Watamu - Escursioni da Watamu/Malindi

Clicca sulle due immagini per vederle ingrandite :)





Tour di Malindi

Alla scoperta di questa famosa località della costa orientale del Kenya. Potrete osservare la straordinaria manualità delle tribù indigene nella lavorazione del legno, visitando una vera e propria fabbrica artigianale. Lì vedrete la produzione dei manufatti e sarà possibile, inoltre, acquistare il prodotto finito.
La costa porta alcuni evidenti segni del passato; potrete infatti osservare con i vostri occhi il monumento eretto a Vasco De Gama e la cappella Portoghese. Passando attraverso il paese sarà possibile vedere la parte denominata “europea”, e qui magari bere un buon espresso dal sapore italiano.
La visita al mercato vecchio vi farà immergere completamente nella vita e nei costumi locali, potrete ivi trovare una vasta gamma di prodotti artigianali e osservare il ritmo e lo stile di vita della popolazione indigena.

Tour dei villaggi e Che Shale

Avventura da non perdere in quanto porta in sé il cuore dell’Africa e lo splendore dell’oceano Indiano. Visiterete i tipici villaggi africani e potrete vedere la vita quotidiana e straordinaria della popolazione locale. Vi perderete negli immensi occhi dei bambini che incuriositi accoreranno per vedere i musungu (bianchi) che, carichi di emozione, scruteranno le capanne di fango dai tetti di paglia animarsi dai mille colori dei suoi abitanti.
La giornata continua all’insegna del mare e del relax su di spiagge dorate (shale) che vi regaleranno paesaggi incontaminati portandovi, anche solo per un po’, in un dolce e caldo scenario che si insidierà nei vostri ricordi per lungo tempo.

Safari blue

Chiudete gli occhi e provate ad immaginare fresche e variopinte macchie di color azzurro intenso, turchese e verde smeraldo che lambiscono sperdute lingue di sabbia nel profondo oceano Indiano…. Un sole caldo e vigoroso padroneggerà nello sconfinato cielo azzurro accarezzando dolcemente il paesaggio quasi irreale dipinto da chissà quale mano esperta.
Ecco che riaprendo gli occhi ci si accorge che non è solo un sogno: vi trovate nel piccolo angolo di paradiso che il Kenya offre a chi ha occhi e fantasia per perdersi nel suo fascino.
Se il paesaggio soddisferà la vostra curiosità e la vostra voglia di esotico, la cucina appagherà i vostri sensi con i profumi ed i sapori delle aragoste alla griglia e del pesce appena pescato.
Una giornata che lascerà un segno profondo nei vostri ricordi africani.

Malindi by night

Una serata dedicata al divertimento che ha inizio al famosissimo Casinò di Malindi, dove gli amanti del gioco possono sfidare la fortuna o rilassarsi all'aperto sorseggiando un fresco cocktail al bar- ristorante.
La serata continua nelle due discoteche più frequentate, sia da turisti che dalla popolazione locale, lo Sturd Dust ed il Fermento dove ci si puo’ divertire fino alle prime luci dell’ alba.
Malindi resta la località più rinomata di tutta la costa per chi è amante della notte.

Rising Sun

Il centro Rising Sun è nato per iniziativa e finanziato da italiani residenti. Ospita attualmente quaranta bimbi e mezzo, come puntigliosamente mi informa la disponibilissima Anna, la responsabile del centro. Il mezzo bimbo fa riferimento ad un ospite che in realtà non trascorre tutto il suo tempo al centro. I ragazzi possono essere orfani di entrambi i genitori, morti per AIDS, o semplicemente abbandonati per strada, come purtroppo alle volte accade, da famiglie indigenti. Nel centro vengono nutriti, hanno un alloggio, in camere con massimo quattro letti, e frequentano la scuola elementare, che sorge ugualmente all'interno del centro. Gli ospiti possono trattenersi nel centro sino all'età di diciotto anni, dopo di che vengono invitati a fare i passi successivi, o per completare la scolarizzazione o per inserirsi nel campo del lavoro.
Vi lavora personale specializzato che assiste i bimbi in tutte le loro esigenze. Il centro non gode di nessun tipo di sostegno da parte delle autorità keniote. Si trova nelle vicinanze di Gede, a venti chilometri circa a sud di Malindi ed è facilmente raggiungibile dalla statale. E' possibile dare un contributo personale per il sostentamento del centro, direttamente all'amministrazione.

Serpentario

La fattoria che ospita il serpentario, funge letteralmente da salvavita per tutti gli abitanti di Watamu e l'area di Malindi. Qui viene infatti prodotto quasi il 90% di tutto il siero anti-veleno del Kenya, soprattutto per alcune specie particolarmente aggressive e pericolose. Non è infrequente che i locali vengano morsi da qualche serpente velenoso, magari raccogliendo legna da ardere, ed i sieri prodotti dalla fattoria sono una vera manna, che pochi nel resto del paese hanno la fortuna di poter ricevere.
Visitare la fattoria può costituire un'occa-sione davvero eccitante per avere un contatto diretto con alcuni degli animali potenzialmente più pericolosi di tutto il continente.
Non è consentito fare scorta di veleno da riportare a casa, magari come omaggio per il vicino di casa troppo rumoroso...

Gede

Le rovine di Gede costituiscono uno dei punti di maggiore attrattiva della costa, per l'atmosfera magica e per il mistero che ricopre la sua nascita ed abbandono; la prima datata ad un'epoca precedente al XIII secolo, la seconda avvenuta probabilmente tra il XVII ed il XVIII secolo. La ricchezza della città e dei suoi abitanti, di origine swahili, è testimoniata dal reperimento di numerosi oggetti preziosi, provenienti addirittura dalla lontana Cina, o dalla Persia. Ancora da sottolineare la presenza di un'articolata rete fognaria, che consentiva il deflusso di acque nere. Le case più ricche dispongono di bagni interni, suddivisi in due vani, contenenti un gabinetto alla turca ed un sostegno per il lavabo.
Passeggiare per le stradine silenziose della città può rappresentare un'esperienza affascinante, storditi dal contrasto dato dalla presenza di rovine archeologiche in un ambiente di fauna e natura selvaggia. Famose sono le scimmie di Gede, ormai abituate anzi viziate dalla presenza dei turisti, da cui si aspettano di ricevere banane o altro cibo. A tal proposito è bene procurarsene prima dell'ingresso, per sfidare le più intraprendenti ad una gara di salto in alto. Datevi per sconfitti in partenza....

Lamu

Isola al di fuori del tempo, dove non esis-tono mezzi a motore, e le tradizioni architettoniche e religiose vengono osser-vate in maniera più rigida che in tutto il resto del Kenya. Lamu fu fondata dagli arabi all'inizio del XVI secolo, e conobbe un rapido e florido sviluppo grazie al commercio di schiavi e di avorio.
L'improvviso decadimento si ebbe nel 1873, quando gli inglesi imposero la chiusura del mercato degli schiavi. Per decenni è vissuta in sordina, fino agli anni settanta, quando fu scoperta dai turisti europei che la elessero meta per i loro ritiri spirituali e non.
Per trovare belle spiagge bisogna recarsi a Shela Beach (40 minuti a piedi o 10 minuti in dhow), oppure a Manda Beach, raggiungibile a piedi o...a dorso di asino. Da non perdere una gita in dhow, tipica imbarcazione a vela.
Le escursioni in dhow possono durare una mezza giornata o più, raggiungendo villaggi tipici che si trovano sparsi nelle isole dell'arcipelago.
Gli altri kenioti narrano dei costumi ses-suali molto libertini degli abitanti dell'isola.
In effetti può anche capitare di vedere coppie di uomini passeggiare tenendosi teneramente per mano.

PARCO MARINO DI WATAMU, SARDEGNA DUE, ISOLA DELL'AMORE, PISCINA JACUZZI

Sono soltanto alcune delle destinazioni delle escursioni in mare, che alle volte non hanno niente da invidiare alle località più rinomate dei mari tropicali. Vengono generalmente organizzate per occupare tutta la giornata, con partenza al mattino, pranzo su qualche isola, o località della costa, e ritorno nel pomeriggio, dopo altri bagni in mare. Non sono mai troppo distanti dalla costa, raggiungibili al massimo con un'ora di navigazione, e non comportano nessun tipo di inconveniente dato da correnti, banchi di corallo o animali pericolosi.
A seconda delle destinazioni possono consentire il contatto diretto con pesci tropicali, delfini, murene, o altri ani-mali. Nei parchi marini è sufficiente dotarsi di maschera e boccaglio, anche a noleggio, per poter ammirare la magnifica fauna marina e le formazioni di corallo, ad una profondità sempre molto contenuta. In alcuni casi barche con il fondo di vetro possono facilitare la visione dei fondali senza doversi necessariamente immergere in acqua.

Foresta di Sokoke

E' la più grande area rimanente di foresta litoranea ed indigena in Africa orientale, contando su una superficie totale di 420 km 2.
La foresta ospita sei tra le specie di uccelli più minacciati di estinzione, incluso il tessitore del Clarke, che non si trova in nessun altro luogo del mondo.
Altri animali rari trovano rifugio nella foresta, ed una sua visita, sotto la guida di personale preposto, darà modo di vivere un'Africa diversa da quanto viene generalmente dipinto dall'immaginario collettivo, fatta di una foresta ricca e rigogliosa.
In alcune rare occasioni è possibile vedere l'elefante, il bufalo indiano, il leopardo e la iena. Nella foresta vivono più di 260 specie di farfalle, alcune delle quali estremamente rare.
La visita richiederà una mezza giornata, che darà modo oltretutto di apprendere i rudimenti della medicina naturale che trova nelle piante del luogo i suoi ingredienti base.

Mombasa

Città di 650.000 abitanti, Mombasa può essere considerata la capitale della costa. Situata su di un'isola, è in una posizione ideale per lo sbarco di navi.
Sin dal XII secolo è stata utilizzata come punto di approdo per traffici mercantili che hanno interessato anche nazioni vicine, come Uganda, Rwanda, Burundi.
La zona di maggiore interesse è senz'altro la città vecchia. Fort Jesus, costruito dai portoghesi nel 1593, è una struttura di notevoli dimensioni, che vale senz'altro la pena di essere visitata.
Mombasa è una città caotica, con le strade sempre affollate di matatu (pulmini per il trasporto persone) con il clacson perenne-mente attivo. Pochi muzungu in giro, quindi gli incontri con i locali sarebbero sicura-mente più genuini che in altre località più prettamente turistiche.
Passeggiando per la città, si può realizzare che, in scala diversa, i meccanismi sono piuttosto simili a quelli delle nostre metropoli, con tanto di fast food, cellulari, hard discount, traffico e inquinamento. Questo è il modello di vita che abbiamo esportato noi europei, su cui riflettere, per capire se abbiamo in realtà causato una vera evoluzione, o piuttosto un peggioramento della qualità della vita.

Mangrovie e Mida Creek

E' una riserva naturalistica sicuramente affascinante per l'ambientazione del tutto particolare e la ricca popolazione di uccelli. Per gli amanti del birdwatching è una tappa da non perdere, potendo contare su una ben organizzata struttura che offre tutti i supporti per un'osservazione sicuramente proficua.
Vi crescono varie specie di mangrovie, alcune piuttosto rare, che difficilmente si incontrano nel resto del paese. La lunga passerella in legno sospesa, consente di attraversare la zona paludosa, che nel periodo di alta marea non sarebbe altrimenti possibile visitare. Nella palude, occupata da pozze alle volte di acqua salata, altre d'acqua dolce, trovano il loro ambiente naturale diverse specie di granchi, che si distinguono per grandezza e cromatismi, in alcuni casi veramente particolari.
Con una canoa spinta a remi è possibile raggiungere l'isolotto, posto ad un'ora circa di navigazione, su cui è possibile mangiare e sostare per apprezzare la natura in perfetta calma e rilassatezza. Le guide della riserva sono tutte estremamente disponibili e competenti.
E' sicuramente un eco-sistema interessante ed insolito, anche rispetto all'ambiente circostante.

Stregone

Credere o non credere? Per chi ha la profonda convinzione che la nostra scienza occidentale abbia dato spiegazioni razionali a tutti i fenomeni della fisica, potremmo obiettare che ancora oggi mancano molti tasselli fondamentali, a partire dalla composizione più infinitesi-male della materia, il quanto. Così come manca all'appello circa l'ottanta per cento della materia, di cui non abbiamo idea di cosa sia costituita. Il gravitone è un'entità sconosciuta, e così via, di carenza in carenza. Dal momento che non abbiamo tutte le risposte per quanto riguarda il mondo fisico o metafisico, dovremmo accettare il fatto che le nostre conoscenze sono limitate. Forse qualcun altro, dotato di strumenti più elementari ma basati su antiche sapienze ancestrali, sa accedere a conoscenze ed energie non tangibili, ma estremamente potenti.
Andare dallo stregone non è un atto di fede, quanto piuttosto un gesto di estrema umiltà, per ascoltare qualcuno che non sa dare spiegazioni scientifiche, ma che forse può esserti utile, tentando di capire i lati oscuri della tua vita, o risolvere qualche acciacco che i nostri medici non riescono a riparare.
Ascoltar non nuoce....

lunedì 5 novembre 2007

Kenya: Watamu - Jambo, Kenya - di Rossella


Il 21 settembre io e mio marito siamo partiti per il Kenya, destinazione Watamu. Non so perché, ma L’Africa non mi attirava molto, o meglio non era nelle priorità delle mete che avrei voluto visitare. Sono partita poco convinta e sono tornata entusiasta. Il Kenya che vi voglio raccontare non è solo Safari ed escursioni varie, Resort a 4 o 5 stelle o mare, vorrei piuttosto parlare della sua gente, di come vivono e di che cosa hanno bisogno.
Il primo impatto con il Paese non è stato dei migliori, appena arrivati in aeroporto ci hanno fermato per il controllo delle valigie, fino a qui tutto bene se non fosse che non ci avrebbero mollato tanto facilmente senza avergli allungato qualche euro . E’ una tattica che fanno i doganieri per arrotondare lo stipendio. Come inizio non c’è male, mi sono detta, ma questa è un’usanza che senz’altro gli abbiamo trasmesso noi europei. Arrivati all’hotel siamo andati sulla spiaggia per vedere il mare e un sostenuto gruppo di beach boys era lì pronto ad aspettarci. Da quel momento non saremmo più stati soli.All’inizio sono talmente tanto insistenti da darti fastidio e francamente vorresti startene un po’ per conto tuo ma non è possibile , loro ti si avvicinano per venderti oggetti o proporti escursioni e dopo un po’ non li reggi più.
Il giorno dopo l’arrivo sei un po’ più rilassato, cominci a goderti il tuo viaggio e anche i beach boys ti sembrano diversi. La verità è che la mia curiosità nel conoscere questa gente era paragonabile alla loro insistenza nel vendere qualcosa. Così mi sono avvicinata a loro e ho cominciato a conversare. Da quel momento ho capito che persone eccezionali sono. Si comportano così coi turisti perché questa è la loro unica fonte di guadagno e nei mesi delle piogge, quando i resort sono chiusi e non ci sono turisti, loro si devono arrabattare come possono per poter tirare avanti.
Noi abbiamo fatto tutte le nostre escursioni con un ragazzo di nome Thomas che ci ha accompagnato per tutto il tempo del nostro viaggio. Ogni persona da noi incontrata lungo il nostro viaggio aveva una storia da raccontare, fatta di povertà e di fame e la voglia di aiutarli era tanta.
Nel nostro piccolo abbiamo fatto quello che potevamo, siamo partiti dall’Italia con una valigia piena di vestiti, penne e altri oggetti per i bambini dei villaggi ma, malgrado tutto, si è consapevoli di non aver fatto abbastanza, è una piccola goccia in un’oceano . Insieme a degli amici abbiamo acquistato latte, riso, farina e altri alimenti e li abbiamo consegnati nei villaggi e non potrò mai dimenticare i sorrisi, gli sguardi di gratitudine di quelle persone, loro ci hanno ricompensato molto più di quanto avessimo fatto noi. Non posso dimenticare tutti gli amici che ho lasciato là. Un ragazzo di nome “Lupo” mi ha chiesto un libro di grammatica italiana per poter migliorare la lingua per conversare coi turisti, avrebbe potuto chiedermi qualsiasi cosa ma non l’ha fatto, a lui serviva un libro per lavorare. Ho conosciuto Gigi un ragazzo che camminava a piedi nudi sulla barriera corallina, ha 20 anni e da quando è nato non ha mai avuto un paio di scarpe e tutti i giorni deve farsi 50 Km. da Watamu a Malindi ,dove abita, per poter lavorare sulla spiaggia.
Il Kenya è bellissimo per noi turisti che lo visitiamo stando nei resort lussuosi, dove per’altro loro non hanno accesso, ma è ancora meglio viverlo in mezzo a questa gente, ascoltando le loro storie, prendendo i loro mezzi come tuk – tuk o matatu e solo così si può apprezzare la vera essenza di quel paese.Per questo vi consiglio di fare escursioni con i beach boys che sono organizzatissimi e vi daranno maggiori informazioni su ciò che andrete a visitare, fidatevi di loro e vi regaleranno delle bellissime emozioni.
Torneremo molto presto in Kenya, già stiamo progettando il nostro prossimo viaggio ma questa volta in modo diverso , ci organizzeremo solo con il volo e Thomas ci troverà una sistemazione meno lussuosa.
Jambo Kenya e asante sana.

Rossella
ayesha_it@yahoo.it

lunedì 24 settembre 2007

Kenya: Watamu - Jambo Thomas - di Paolo e Fra

Data inizio viaggio: venerdì 7 settembre 2007
Data fine viaggio: sabato 22 settembre 2007

Siamo da poco tornati dal Kenya, ed ancora l'entusiasmo di questa vacanza non ci lascia, e crediamo non ci lascerà mai.L'avventura comincia con partenza il 07/09/2007 da Roma Fiumicino e dopo 9 ore di volo atteraggio a Mombasa.Usciti dall'aeroporto accompagnati da una giornata molto umida, ci lanciamo a bordo di un pulmino verso il nostro albergo, l'Aquarius resort di watamu. Inutile dilungarsi sulla "comodità" del viaggio....siamo in Africa!!!!L'albergo in pieno stile swahili è molto carino, il ristorante è ottimo (almeno per noi), siamo subito colpiti dalla cordialità e dalla disponibilità del personale, poi scopriremo con gioia e invidia che la stragrande maggioranza della popolazione ha questa caratteristica, associata ad un sorriso sempre presente.
Su una splendida spiaggia bianca come il borotalco, si possono ammirare panorami mozzafiato, dettati dal susseguirsi delle maree, che lasciano scoperti tesori marini di ogni tipo...i colori sono incantevoli e qualche alga che si trova non rovina davvero il paesaggio, anzi crea zone di colore più intenso.L'albergo propone subito escursioni a prezzi molto elevati, sconsigliando l'appoggio ai mitici beach boys, non fatevi ingannare, ma se potete correte in spiaggia e cominciate a conoscere questi ragazzi, vi daranno soddisfazioni.....
Noi ci siamo affidati al grandissimo Thomas, il nostro faro illuminante.E' un ragazzo di 30 anni con un carattere allegro e gentile nonostante la vita gli abbia serbato cose terribili, ha perso la sorella di 32 anni e ora si trova, insieme alla mamma ad occuparsi dei suoi 3 nipotini. Sarà felice di farvi conoscere la sua famiglia e di portarvi in giro ad apprezzare tutte le sfaccettature della sua Africa, degli odori forti, della povertà che si respira continuamente, dei sorrisi rubati per strada e dei bambini che vi accompagneranno per tutto il paese con i loro occhioni e le mani tese a chiedere qualche caramella...
Thomas ci ha fatto da guida nel nostro safari di 3 giorni (tsavo est e amboseli), conducendoci tra distese infinite di terra e cielo dai colori indescrivibili, facendoci scovare ogni animale con estrema naturalezza.Sempre con Thomas abbiamo organizzato il safari blu, una giornata nel mezzo dell'oceano indiano, a respirare una tranquillità incredibile mangiando aragoste appena pescate....Indimenticabile.Sarebbe impossibile continuare a raccontare senza farsi prendere dalla voglia di ripartire, quindi l'ideale è dirvi di andare la e vivere questa esperienza con i vostri occhi.Affidatevi alle persone del posto senza paure o falsi pregiudizi, come abbiamo fatto noi e godetevi questa full immersion nella natura.
Se volete altre informazioni sia sul Kenya che su Thomas thomasmby@yahoo.co.uk,
non esitate a chiederle, contattateci: esposto.paolo@libero.it

martedì 20 marzo 2007

Kenya: Watamu - Il Mal d'Africa malattia incurabile (3 volte) (Kenya- Watamu -Lamu-Masai Mara-Tsavo East -Lake Nakuru) - di Cinzia

Jambo, il mio bimbo di 4 anni oggi mi ha chiesto, mamma vero che il ns. duke assomiglia al ghepardo che ho visto durante il safari in Africa??? mi fai ascoltare la canzone che dice Alleluja???forse abbiamo esagerato, ma tornare 3 volte in Kenya nel giro di sei mesi Agosto-Novembre-Febbraio 2007) ha cambiato la nostra vita.
I ns. genitori, oramai anziani, ogni volta che partiamo e ci portiamo Andrea stanno in apprensione per tutta la durata della vacanza, ma quando al ns. ritorno sentono Andrea raccontare che in Africa ha trovato ancora una volta i suoi compagni di gioco, di tante corse e nuotate, di tanti scherzi e gare fatte sulla spiaggia... si ricredono.
Perche' Andrea ora e' un bambino con una mente e mentalita' molto aperta da vero viaggiatore fai da te! niente resort, niente mini club, ma solo a contatto con la gente del posto, in questo caso i bimbi africani!Il ns. ritorno (per la terza volta in 6 mesi) a watamu e' stato deciso 2 giorni prima di partire, ne io ne' mio marito sapevamo se potevamo lasciare l'ufficio. a San valentino abbiamo guardato i voli su internet e trovando una buona combinazione con livingstone 796,00 euro dal 16 al 26 febbraio in alta stagione, ne abbiamo approfittato.
Dopo 7,40 di volo siamo atterrati a Mombasa alle 6 di mattina, dove ci siamo accorti subito che l'umidita' era molto piu' alta che a Novembre.Caos per pagare il visto di 40 euro in entrata, bagagli arrivati puntuali e niente problemi con la dogana, anche se il signore prima di noi aveva gia' pronto in mano 5 euro da dare al controllore anche se quest'ultimo non aveva ancora chiesto niente!.....
Siamo rimasti un po' perplessi, poiche' alla fine siamo noi che abbiamo introdotto questa usanza....e ora non riusciremo piu' a togliercela di dosso!ma Hakuna matata l'importante era uscire e abbracciare il ns. THomas Mboya (thomasmby@yahoo.co.uk) l'artefice del ns. mal d'africa, un ragazzo semplicissimo di 30 anni che vive a Watamu e che per ben tre volte e' riuscito a riportarci nella sua terra a casa sua e dalla sua famiglia.
Ci aspettava indossando per farsi riconoscere, una delle magliette che gli avevamo spedito per natale.Appena ha realizzato che eravamo arrivati Thomas. ha cominciato a piangere dalla felicita', ci ha abbracciato cosi' a lungo che il taxista ci e' venuto a chiamare, allora andiamo???? ci aspettavano le solite malefiche 2 ore e mezza di strada dissestata per arrivare a Watamu.il viaggio e' stato molto riflessivo, mio marito Paolo parlava con Thomas mio figlio Andrea dormiva, io stavo vivendo il mio sogno, e a differenza delle altre volte, in cui il bisogno era di vedere oiu' localita' possibili, di fare piu' escursioni possibili,questa volta mi sembrava d' essere tornata a casa, tranquilla e spensierata in mezzo alla mia gente, non avevo bisogno d'altro solo di osservare in silenzio.Man mano che attraversavamo i paesi riconoscevo, le case, le localita, il negozietto dove vendevano le sim prima di arrivare a Watamu, il mercato del sabato e mi sentivo sempre meglio.Ho cominciato ad osservare le donne che alla mattina presto avevano tutte qualcosa in testa da trasportare, avvolte nei loro parei sgargianti e talvolta con i bimbi piu' piccolo legati in una sorta di marsupio posteriore.
Arrivati a Gede e Timboni, il mio mal d'africa cominciava ad attenuarsi e ad essere ripagato dalla visione dei posti a noi conosciuti e amati.La Sinsia e la canzone dei Nameless e in Swaili significa sognare ad occhi aperti..ed e' quello che sta succedendo a me, al ritorno da Watamu e dalla sua gente.Andrea ha 3 fratellini a Watamu, adottati a distanza .Sienna. Anton, Bella, (5-7-9 anni) che sono i nipotini orfani, di Thomas., la sorella gli e' morta un anno fa (a soli 32 anni), lasciando i suoi tre bimbi e facendogli promettere che se ne sarebbe occupato lui senza metterli in orfanatrofio.Subito ad Agosto quando abbiamo avuto la fortuna di conoscere questo semplicissimo e onesto ragazzo, abbiamo capito che potevamo fidarci ciecamente di lui, e da subito l'abbiamo considerato parte della ns. famiglia aiutandolo a far studiare i suoi tre nipotini..visto che come ci racconta sempre, una sua famiglia sara' difficile riesca a farsela, in quanto se si dovesse sposare una ragazza del posto, sarebbe costretto a fare dei figli, che lui non potrebbe mantenere...avendo gia' i 3 nipotini...
Thomas(cell. Nr. +254 736 334 392 ) ci ha portato dappertutto in giro per il kenya, usando sempre i mezzi locali,matatu, tuc tuc, siamo stati a vedere tutte le spiaggie, Malindi, A Novembre ci ha portato a Lamu in corriera, Diani e Tiwi beach all'orfanatrofio..Quando andiamo all'orfanatrofio di Timboni (3 volte in 6 mesi) a trovare questi bimbi, Andrea e' il primo a correre incontro e a parlare in italiano chiedendo a scuarciagola chi vuole giocare a pallone?????
Nessuno di loro parla italiano ma capiscono subito e come d'incanto spunta un rotolo di carta pesta che assomiglia a una palla e iniziano a correre nel giardino, dove andrea funge da capetto gridando ho vinto ,ho vinto io!Insegnare al ns. bimbo che non puo' sempre vincere, che sta giocando con una squadra e che bisogna passare la palla e' difficile, ha solo 4 anni..ma quando cerchiamo di fargli capire che lui e' fortunato e deve essere felice mentre altri bambini, suoi amici non hanno mamma e papa' allora riflette e diventa un giocatore perfetto.Ad Agosto abbiamo fatto il masai mara e il lake Nakuru 5 giorni tenda e lodge e Andrea era il bimbo europeo piu' piccolo in giro per safari!.
La prima tappa e' stata subito a casa di Thomas.. dove la sua mamma Anna ci aspettava incredula, poiche' aveva saputo del ns. ritorno solo il giorno prima e non gli sembrava vero...si e' stretta mio figlio al petto come se fosse suo figlio e piangeva di felicita', due minuti dopo piangevano tutti, io, i bimbi del villaggio, e anche T., e' stato molto toccante e lo ricordero' per sempre.Sederci con loro nella loro "specie" di veranda, dove per renderla piu' accogliente avevano steso dei parei colorati in segno di benvenutoe raccontarci del ns. mal d'africa e la nostra vita in italia cosi' diversa dai ritmi scanditi da Pole Pole e' stato bello ....come sempre.
Non sapevamo ancora dove avremmo soggiornato, ci fidiamo ciecamente di Thomas che ha carta bianca su tutto e non sbaglia mai, difatti questa volta ci ha prenotato un simpatico cottage con tanto di terrazzo vista mare, dove potevamo vedere il fenomeno delle basse maree di Watamu beach!!! che spettacolo...il tutto pagato 20 euro la camera compreso la prima colazione.Mio figlio e mio marito hanno passato gran parte della vacanza a riposare e a giocare insieme ai bimbi di Watamu e ai 3 nipotini di Thomas. quando non erano a scuola, e io ne ho approfittato per immergermi nel lavoro di Thomas e Bernard per vedere come funzionava, visto che li avevo consigliati a tanti turisti italiani e che fortunatamente erano sul posto propio durante il ns. soggiorno!Ancora una volta stare a contatto con loro, capire le loro problematiche di sopravvivenza quotidiana, come fare per risolvere i problemi senza scontrarsi con nessuno e riuscire a mantenere la famiglia e' stato davvero interessante anche se a volte un po' triste.E' stato bello conoscere Paola e Paolo di Bologna, conosciuti sui forum e incontrati sulla spiaggia di Watamu beach, e Giorgio con la sua stupenda family, raggiunti a blue lagoon e partire con loro per il safari di 2 gg allo Tsavo e' stato ancora piu' interessante.
Thomas e Bernard sono stati all'altezza in tutto, seri e affidabili ci hanno accompagnato in un safari stupendo Tsavo east 2 giorni dove abbiamo visto di tutto, meno il leopardo...abbiamo soggiornato al Voi Wildlife lodge in campo tendato bellissimo dove alla sera al laghetto venivano ad abbeverarsi i bufali...e pensare che ad Agosto al Masai mara abbiamo fatto tanta strada per andarli a vedere.... li' erano a portata di mano! Ho osservato in silenzio per memorizzare bene quello che stavo vivendo, ho fatto tante foto, ma le piu' belle le ho stampate nella mente e mi stanno aiutando a vivere qui in maniera meno stressante.
Ho volutamente fatto ancora il safari blu, per vedere se a febbraio il parco Marino si presentava diversamente che ad Agosto, difatti l'acqua era piu' limpida e i pesci sembravano essere piu' colorati.a Malindi invece abbiamo voluto andarci con il Matatu, molto folcloristico specialmente alla domenica, quando famiglie intere vestite a festa salgono per andare a messa...,e come al solito una volta arrivati la' l'abbiamo girata con il tuc tuc.in jeep invece, siamo andai a vistitare la spiaggia di Che Chale, adatta solo a chi fa kit surfing. Ho visto per la prima volta come funziona l'abbordaggio dei beach boys in spiaggia dove addirittura uno si e' catapultato in acqua con tanto di catalogo safari alla mano da motrare a due turisti che facevano il bagno!!!sono tutti bravi ragazzi, un po' invadenti, ma bravi, unica pecca e' che sono davvero tanti, troppi e alla fine potrebbero davvero dar fastidio.
Fortunatamente noi non abbiamo mai avuto nessun problema poiche' con Thomas. che ci accompagna vige una sorta di codice d'onore dove nessuno di loro ti si avvicina per chiederti o venderti qualcosa, per cui riuscivamo a girare tranquillamente senza essere troppo infastiditi.Il ns. soggiorno e' stato funestato da una mia disattenzione, subito dopo il safari, ho lasciato al ristorante sul tavolo la mia digitale e come succede dappertutto non l'ho piu' trovata.Thomas ha smobilitato tutto il ristorante, ha cercato di capire chi fossero stati gli ultimi due clienti dopo di noi, , il giorno dopo ha bussato casa per casa a Watamu, ha trovato la ragazza che accompagnava l'europeo che i camerieri indicavano come l'ultima persona possibile ad aver visto la mia macchina fotografica,e con le buone ha cercato di convincerla e a farla ragionare, Ma aihme', la mia digitale era propio carina e molto vendibile, per cui non e' mai saltata fuori, anche se un pomeriggio ci siamo trovati tutti al commissariato di polizia turistica locale di Watamu, dove devo dire che i polizziotti si sono prodigati tantissimo per aiutarmi anche tramite una perquisizione a casa della ragazza che io e Thomas. abbiamo bloccato perche' abbiamo preferito farla ragionare.
Chi si macchia di un simile crimine, viene segnato per tutta la vita e in kenya sono molto severi su queste cose.Anche se questa ragazza di soli 24 anni poteva avere la mia macchina fotografica, ho preferito chiederle di farmi ritrovare almeno la scheda delle foto che mi servivano, facendo leva sulla buona fede e all'insegnamento che avrebbe dato alla sua bimba di 6 anni. Alla fine io e Bea. siamo diventate amiche, la polizia incredula mi disapprovava, poiche' tutte le prove erano contro di lei, Thomas anche lui convinto gli parlava da Africano ad africana e gli chiedeva con le buone di restituirmela.Io non ho piu' la macchina fotografica e le foto, pero' ho conosciuto un'altra realta' Bea., le sue amiche, come vivono, dove vivono, perche' vivono cosi'....
Lei si ricordera' sicuramente di me poiche' io ero tranquilla e gli parlavo da sorella maggiore, mi ha promesso che fara' di tutto per aiutarmi a ritrovarla e io ci voglio credere...Il fatto di ritrovarmi senza macchina fotografica, mi ha fatto ancora di piu' memorizzare tutto quello che vivevo e vedevo e ora sono propio malata.Il sabato prima di partire ci siamo dati appuntamento con Alessandra e la sua family, conosciuti sui forum, insieme a Maurizio e sua moglie che saluto tanto , a Loreta e alle sue amiche tutte persone fantastiche conosciute solo per e-mail , ci siamo incontrati a Watamu ed e' stato bello salutarli. il ns. ritorno a casa e' stato tranquillo, ogni volta guardavo l'ora e dicevo ora stanno facendo il safari tutti insieme con Thomas e Bernard., ora saranno gia' a pranzo allo Tsavo e cosi' via ...ogni giorno.
Esiste una medicina per guarire? penso propio di no! Questa volta salutare Sienna,Anton, Bella, Thomas. e la sua famiglia non e' stato difficile, poiche' siamo tutti consapevoli d' essere diventati piu africani e piu' uniti di prima.Il mal d'africa e' un dolce soffrire e' una SINSIA che ti accompagnera' per tutta la vita, unico rimedio: RITORNARE APPENA SI PUO'!
Asante sana Thomas, per averci fatto innamorare della tua terra.

Cinzia Paolo e il piccolo Andrea - p.malnati@virgilio.it
Thomasmby@yahoo.co.uk