giovedì 22 gennaio 2009

Il Kenya dopo piu’ di 2 anni e il suo seguito….

Volevo raccontarvi una domenica trascorsa in Svizzera partendo dall’Italia, all’insegna dell’amicizia e della solidarietà condivisa con I figli al seguito.
Tutti mi chiedono come faccio a conciliare lavoro, casa- figlio-scuola e impegni vari……
Tutti si meravigliano se passo ore e ore da piu’ di due anni a scrivere sul web per informare tanti italiani in partenza che in Kenya si va per vacanza,…. ma anche per solidarieta’.
Questa solidarieta’inizia subito per noi da qui in Italia prima di partire,… preparando le nostre valigie, stracolme di roba da regalare, giocattoli, abbigliamento, scarpe, ciabatte, cappellini, cellulari vecchi, orologi, occhiali da sole, creme solari, repellenti, pesandole, rifacendole mille volte per non lasciare a casa niente, ma senza rischiare di pagare il sovrappeso al check in d’imbarco….
Tutti sanno che devono fare cosi’ prima di partire per il Kenya, perche’ andare in Kenya non vuol dire solo safari mare e divertimento, ma vuol dire anche solidarieta’ con questo popolo tanto speciale con i loro Jambo, e Hakuna matata.
Tutti mi chiedono se davvero esiste un mal d’africa quando si ritorna oppure svanisce appena si ha l’occasione di andare a visitare un altro Paese o un altro continente per le prossime vacanze….
La risposta ce la siamo dati domenica 7 Dicembre 2008 a casa di Fabio a Locarno in Svizzera parlando di Kenya e amicidelkenya.ch
Fabio Dicembre 2007 aveva programmato una vacanza all inclusive in Peru’ con le sue due figlie 15-18 anni e moglie al seguito.
All’ultimo momento decide per un all inclusive a Malindi in kenya.
Girando sul web trova i miei racconti con figlio al seguito e mi contatta… e mi prega di metterlo in contatto con qualcuno per far vivere alle sue figlie un’esperienza indimenticabile….ed ecco come inizia il suo mal d’africa.
Dal Kenya ogni giorno mi manda un messaggino, ora stiamo facendo il safari con Thomas, ora stiamo visitando la scuola e ora l’orfanatrofio e ora non vogliamo tornare piu’ a casa…
Appena torna il richiamo e’ fortissimo per questa terra e decide di fare qualcosa, per loro per il Kenya che appena tornati Gennaio 2008, era caduto in una situazione disastrosa POST-ELEZIONI con conseguente caduta del turismo, risorsa fondamentale per tantissime famiglie della costa che non aspettano altro che lavorare con i turisti accompagnandoli in giro per la loro terra talvolta per una piccola commissione rilasciata dall’agenzia di safari locale, talvolta per un solo grazie a fine vacanza…
Inizia cosi’ www.amicidelkenya.ch e inizia il coinvolgimento di tante famiglie che sono tornate dal Kenya e che vogliono aiutare questa popolazione famiglie a SOPRAVVIVERE, si’ perche’ SOPRAVVIVERE e’ il termine esatto per descrivere gli 8 mesi a Watamu trascorsi a pregare che la situazione migliori, che i turisti, specialmente quelli Italiani , tornino ad occupare i resort e le loro belle ville in loco, hanno pregato tanto affinche’ le loro tribu’ facciano pace tra di loro e a sperare che tutto finisca presto..
Per chi non ha un’europeo alle spalle o una moglie/Marito/fidanzata Europea che li puo’ aiutare ad uscire dal Paese e’ difficilissimo ottenere il visto anche con passaporto in mano (ed ottenere il passaporto e’ gia’ un miracolo, bisogna per forza andare Nairobi) con soldi alla mano.
Lo sconforto di chi si e’prodigato per questo visto mai ottenuto ha fatto cadere in sconforto anche Thomas che sognava di andare a lavorare all’estero per guadagnare 600euro al mese e ritornare in Kenya per cambiare magari in parte un po’ il suo destino e dare un un futuro un po’ piu’ sicuro ai suoi nipotini.
Per cui eccoci tutti uniti per cercare nuove strade per aiutare questa gente, perche’ nessuno di noi e’ ricco, ma siamo ricchi d’iniziative e cerchiamo di metterle in pratica per ricavare utili da spedire in Kenya.
Domeniche passate nelle piazze a vendere torte, piante, frutta, Fabio che si compera tutto il materiale per assemblare portachiavi e venderli in piazza, tovagliette di carta per ristoranti, trovare sponsor per procurare e spedire un container pieno zeppo di materiale per l’ospedale, per una scuola e per l’orfanatrofio di Timboni e Gede.
Il tutto per il Kenya che ci tiene uniti anche senza vederci, senza conoscerci, solo per mail, solo per messaggi sms…
Ad agosto Fabio ritorna con la famiglia a Watamu, le carte burocratiche per l’associazione amici del Kenya sono talmente tante da sbrigare che Thomas da solo non ci riesce, ci vogliono conoscenze, bisogna presentarsi di persona, ed ecco tutta la famiglia al lavoro per 15 giorni… in giro per uffici, scuole, orfanatrofi per capire il modo piu’ veloce per ottenere permessi senza spendere tanti soldi.
Girando in questo modo e’ impossibile non capire tutte le contraddizioni e la poverta’ di questo popolo cosi’ cordiale e cosi’ sfortunato in questo momento dove i turisti hanno disdetto in massa le loro vacanze estive.
Tornare in Kenya per Fabio e la sua family e’ stato come tornare anche noi con il ns bimbo,…. anche se ad Andrea abbiamo fatto vedere un altro Paese, non abbiamo mai dimenticato Watamu e tutti gli artefici del ns. mal d’africa. E ovunque andiamo , il Kenya ci ha insegnato a vedere l’altra faccia della medaglia, come quella di Capo Verde e delle sue baraccopoli…
Quando Fabio e’ riuscito a spedire il container non stava piu’ nella pelle, ha coinvolto tutti, ha contato materiale vestiti per un totale di 45.340 pezzi totale 4148kg di merce ha messaggiato tutti tramite sms e inviato le foto per mail e soprattutto tornera’ con TUTTA la famiglia a Dicembre 2008 per essere presente allo sdoganamento e posizionamento di questo container presso l’orfanatrofio di Timboni da dove iniziera’ lo smistamento del materiale per le scuole e ospedali visitati come obiettivo ad Agosto, questa volta coinvolge anche fratello e famiglia totale 8 persone pronte per andare a Watamu a lavorare….
E finalmente anche noi abbiamo conosciuto Fabio e la sua family stupenda e siamo orgogliosi di loro!
Il Mal D’africa e la voglia di aiutare questa popolazione, fa partire anche delle volontarie come Valentina, che invece di farsi le ferie decide d’andare ad aiutare i bambini di Mama Susy all’orfanatrofio e a pensare di tornarci presto.
Una cura per guarire da questo Mal d’africa non c’e’ perche’ nessuno vuole guarire, tutti vogliamo ricordare questa terra e la loro gente sempre sorridente, i bambini africani, i loro villaggi, i colori dei parchi, dei tramonti, il silenzio….e…potrei continuare all’infinito..
Ma per il momento vi dico…ANDATE IN KENYA e non ve ne pentirete!

NAKUPENDA SANA Cinzia (p.malnati@virgilio.it)

venerdì 9 gennaio 2009

Commento di Sara

Ciao...sono Sara ...Thomas mi ha dato la vostra mail e mi ha chiesto di farvi avere un pò di foto della mia vacanza in Kenya con lui, da mettere sul nuovo blog(complimenti, è bellissimo)...ho visto tutto quello chee fate per lui...io nel mio piccolo cerco di aiutarlo mandandogli un pò di soldi per i suoi nipotini....tornerò da lui a maggio perchè mi sono molto affezionata e perchè da quando ho vissuto quella realtà non riesco a farne a meno...ci sentiamo tuuti i giorni per sms e tutto quello che posso fare per aiutare quella gente meravigliosa cerco di farlo...vi allego alcune foto nella speranza di vederle nel suo blog....non vi conosco ma immagino che siete delle persone meravigliose(compreso il piccolo Andrea)...se posso aiutarvi in qualche modo fatemi sapere....jambissimo e asante sana....
Sara

giovedì 8 gennaio 2009

Esperienze in Kenya indimenticabili con Thomas Mboya....

Jambo,
sono tornata da qualche giorno e non potevo non ringraziarvi per avermi
consigliato Thomas. Un ragazzo d'oro!
Tanta cordialità, sensibilità e gentilezza che ti fanno apprezzare ed amare
ancora di più questo meraviglioso paese.
Sto convincendo tutti quelli conosco a farsi un viaggio in Kenya e
naturalmente a farsi guidare da Thomas!
Asante sana!
Jambo Mari

mail to:lamari74@tin.it