domenica 11 settembre 2011

"I baobab prima di diventar grandi cominciano con l'essere piccoli"


Ne Il Piccolo Principe di Antoine de Saint-Exupéry il protagonista è preoccupato dal fatto che i baobab crescendo possano occupare tutto lo spazio del suo asteroide…in effetti un esemplare adulto può raggiungere i 20-25 metri di altezza e il diametro del tronco può raggiungere i 7-10 metri! 
Il baobab (Adansonia digitata) cresce quasi esclusivamente in Africa e il suo nome sembra significhi "albero dai mille anni" per la sua longevità o, secondo altre fonti, il nome ha origini arabe e significa "frutto dai molti grani". 


Può vivere anche 2000 anni. La forma del grande tronco sproporzionato rispetto alla chioma lo rende caratteristico e facilmente riconoscibile. E' un albero adatto ai climi aridi, infatti oltre a perdere le foglie nella stagione secca ha un tronco spugnoso capace di immagazzinare acqua (per alcuni grandi alberi si parla di oltre 100 mila litri di acqua). Ha delle foglie palmate, dei fiori tutt’altro che profumati e dei grossi frutti ovoidali grandi fino a 30 cm, che contengono anche 100 semi. L'impollinazione del baobab avviene mediata da una specie di pipistrello. 


Il Baobab è inoltre l'albero sotto la cui chioma sono generalmente costruite, in Africa occidentale, le bantabe, ovvero delle grandi panchine dove ci si riposa, si fa conversazione e soprattutto si sta all'ombra.
 I tronchi più grandi sono scavati e nel loro interno ricavati magazzini, nascondigli, negozi e in qualche luogo perfino un pub.






Del baobab si utilizza tutto ad eccezione del fiore!
Sia da un punto di vista alimentare che fitoterapico: le foglie, sia fresche che secche vengono usate sia come vegetale (a mo’ di spinaci per intenderci) o messe nelle zuppe. La polpa del frutto, ricca di vitamina C, è consumata direttamente o mescolata al latte. Inoltre è usata per produrre bevande tipo limonata da consumarsi ghiacciate. I semi sono usati come addensanti per zuppe, o tostati e mangiati direttamente. Da essi inoltre si ricava l'olio. Addirittura le radici cotte, in caso di carestia, sono considerate commestibili. La corteccia è usata come febbrifugo. Inoltre l'albero è usato anche per la costruzione di strumenti: il legno spugnoso come attrezzo per pulire le pentole, come galleggiante per la pesca, per ricavarne carta o cordame. Inoltre la fibra, molto resistente, secondo la località, è usata nei modi più diversi: per costruire corde per strumenti musicali, cestini o redini per i cavalli. Dalle scorze dei frutti sono ricavati recipienti adatti a contenere liquidi.
 

I molteplici usi del Baobab spiegano perché in Africa quest'albero sia quasi venerato, comunque sempre rispettato. In molte aree il Baobab non viene tagliato mai, è solo la natura a deciderne la sorte.

Volete farvi un rinfrescante succo di Baobab?? Ecco la ricetta!
Ingredienti: 600 g di polpa di frutto di baobab, 1,2 l di acqua bollente (o latte, o metà e metà), zucchero.
Preparazione: Aggiungere la polpa del frutto di baobab in una grande ciotola e aggiungere l'acqua calda (o il latte, a piacimento) e lo zucchero. Lasciare riposare per almeno quattro oreDurante questo tempo la polpa di frutta molto secca si idrata e verranno fuori i semi e la materia fibrosa del frutto. Lavorare l'impasto energicamente fino a quando l'acqua apparirà come un liquido opaco, di colore marrone chiaroFiltrate il succo ottenuto attraverso una garza o mussola in una broccaRefrigerare il liquido e servire freddo!




Quando sarete in Kenya potrete comprare per pochi scellini un bel braccialetto di semi di Baobab! Questo è il mio, ricordo di un ragazzo dagli occhi dolci che me l'ha venduto durante una meravigliosa giornata a Watamu...

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